Il Parasport Day 2017: il successo dell'inclusione

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Una mattinata di sport, di inclusione e di divertimento, quella di ieri, per gli studenti degli istituti coinvolti nel progetto "Scuole in Rete per lo Sport", che hanno partecipato da spettatori e da protagonisti al Parasport Day 2017. Un incontro con atleti e società che praticano diverse discipline paralimpiche, dal judo per ipovedenti, al rugby in carrozzina, all'handbike, al tennis tavolo, al calcio a 5. Club veronesi, ma anche provenienti da altre città del Veneto, che hanno raccontato le loro storie, la loro passione sportiva, e come la disabilità non abbia impedito loro di raggiungere dei traguardi altissimi.

Il CUS Verona, in sinergia con Scienze Motorie e con l'Ufficio Scolastico Provinciale, ha ospitato più di 500 ragazzi del terzo, quarto e quinto anno degli istituti Agli Angeli, Lorgna Pindemonte, Maffei, Fracastoro, Messedaglia e Sanmicheli, nel palazzetto Gavagnin in Borgo Venezia. 

"Il tema dello sport nella disabilità è trattato e vissuto da noi, come università, nei suoi aspetti educativi e funzionali. Questa è una giornata nel segno dell'inclusione" ha detto il professor Federico Schena, aprendo l'evento. Seguito dal professor Roberto Fattore, preside del Liceo Maffei: "Potrà sembrare strano che un liceo classico sia capofila di un progetto per lo sport. Ma questa è una giornata giusta per sfatare i luoghi comuni. Come quello che riguarda il famoso adagio mens sana in corpore sano. Inizialmente non un motto, ma una preghiera agli dei, la speranza di avere una mente equilibrata dentro un corpo in salute. E non sempre, purtroppo, questo è possibile. Ma se è vero che la malattia non si può sempre combattere, la si può integrare, attraverso attività come lo sport, che permettano di ritrovare equilibrio nella mente e restituire dignità e forza al corpo".

E poi, tante storie, di vita e di sport, come quelle di Andrea Conti, maglia rosa al Giro d'Italia di Handbike, o di Michele Ferrarin, argento a Rio 2016 nel paratriathlon. O di Matteo Ardit, campione di judo per ipovedenti, olimpico a Barcellona '94, o ancora Gabriele De Rossi, atleta di tennis tavolo.

Ma c'è stato anche tanto spazio per la pratica: sul tatami di judo, sul campo di calcio a 5, o all'esterno, sulla pista di atletica con l'handbike, o ancora ai tavolini di tennis tavolo, i ragazzi si sono cimentati in sport mai praticati, oppure già noti, ma scoprendo punti di vista nuovi e interessanti. E il coinvolgimento è stato massiccio ed entusiasta, da parte di tutti. Gran finale, poi, con la sfida dimostrativa di wheelchair rugby che ha visto protagonisti i Mastini Cangrandi e l'ASD Padova Rugby.

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